Stop a self check-in e key box: cosa cambia per gli host di affitti brevi

Stop a self check-in e key box: cosa cambia per gli host di affitti brevi

Alcuni host probabilmente se lo aspettavano, per altri è una sorpresa vera e propria. Con la circolare del 18 novembre 2024, il Ministero dell’Interno vieta l’uso delle key box e la pratica del self check-in in Italia. Ma cosa dice esattamente la circolare ministeriale sulle cassette portachiavi? E cosa devono fare i gestori di affitti brevi per accogliere gli ospiti in modo legale o, come dice la circolare, “de visu”? Scoprilo in questo articolo.

Cosa dice la nuova circolare del Viminale sulle key box

La circolare del Viminale datata 18 novembre e firmata da Vittorio Pisani, Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, analizza e fornisce chiarimenti in merito alla “procedura di “identificazione da remoto” degli ospiti delle strutture ricettive a breve termine mediante trasmissione informatica delle copie dei documenti e accesso negli alloggi con codice di apertura automatizzata, ovvero tramite l’installazione di key boxes all’ingresso.

Secondo quanto riportato nella circolare, “appare con chiarezza che la gestione automatizzata del check-in e dell’ingresso nella struttura, senza identificazione de visu degli ospiti, si configuri quale procedura che rischia di disattendere la ratio della previsione normativa, non potendosi escludere che, dopo l’invio dei documenti in via informatica, la struttura possa essere occupata da uno o più soggetti le cui generalità restano ignote alla Questura competente, comportando un potenziale pericolo per la sicurezza della collettività.

Ma cosa si intende per ratio della previsione normativa? Il testo della circolare si riferisce agli obblighi previsti dall’articolo 109 TULPS (R.D. 18 giugno 1931, n. 773). Quest’articolo stabilisce che i gestori di strutture ricettive sono tenuti a verificare l’identità degli ospiti al momento del check-in e a comunicarne le generalità all’autorità di pubblica sicurezza locale entro 24 ore.

Per leggere il testo completo della circolare del Ministero dell’Interno, clicca qui.

Il fenomeno dell’overtourism in Italia

La circolare del 18 novembre 2024 mira a risolvere una situazione di criticità. Non è una novità infatti che l’iperturismo stia rendendo invivibili diverse città in Italia e nel mondo. Pensiamo, ad esempio, a Venezia, alle Cinque Terre, a Roma o a Polignano a Mare, dove il fenomeno dell’overtourism sta causando sovraffollamento, danni al patrimonio culturale e inquinamento ambientale.

Inoltre, la proliferazione di strutture extra-alberghiere come case vacanza, B&B e affittacamere, sta contribuendo alla recente crisi abitativa, riducendo l’offerta di alloggi in affitto per i residenti nelle città ad alto interesse turistico.

Mentre molti paesi in tutto il mondo sono corsi ai ripari introducendo normative volte a regolamentare gli affitti brevi, l’assenza di norme in materia ha scatenato le ire di diversi cittadini italiani. I quali hanno deciso di rivolgere la loro rabbia verso le case vacanza e, nello specifico, le loro cassette delle chiavi (o key box), ormai simbolo di questo fenomeno.

Nei centri storici di alcune delle maggiori città italiane, le key box sono state rimosse, sabotate e/o coperte da adesivi, come nel caso della banda di Robin Hood a Roma.

Perché il Governo ha deciso di vietare il self check-in?

In un clima così acceso, il governo ha ritenuto necessario regolamentare case vacanza e affitti brevi. Da qui l’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN), volto ad evitare forme di abusivismo.

Tuttavia, l’accento posto sull’obbligo di identificazione di persona degli ospiti non nasce solo dal tentativo di limitare l’espansione delle attività di affitto a breve termine.

Come afferma la circolare del 18 novembre 2024: “anche in vista delle celebrazioni del Giubileo della Chiesa Cattolica previsto per la città di Roma a partire dal 24 dicembre 2024 e tenuto conto dell’evoluzione della difficile situazione internazionale, emerge la necessità di attuare stringenti misure finalizzati a prevenire rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica in relazione all’eventuale alloggiamento di persone pericolose e/o legate a organizzazioni criminali o terroristiche.

Il divieto di self check-in in Italia ha quindi l’obiettivo principale di ridurre i rischi relativi all’occupazione abusiva degli affitti brevi da parte di individui pericolosi in vista di eventi politici e religiosi significativi.

Qual è la normativa in vigore per il check-in degli ospiti in Italia?

Come visto sopra, l’articolo 109 Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) stabilisce che i gestori di affitti brevi e locazioni turistiche possono dare alloggio esclusivamente a persone in possesso di un documento di identificazione idoneo che ne attesti l’identità. Dovranno inoltre incontrare gli ospiti de visu (di persona) per confermare la corrispondenza tra le persone alloggiate e i documenti forniti.

A questo si aggiunge l’obbligo di comunicare le generalità degli ospiti su Alloggiati Web, la piattaforma ufficiale della Polizia di Stato.

Come e quando va usato il portale Alloggiati Web?

Tutti i gestori di strutture ricettive devono comunicare le generalità degli ospiti alloggiati alle Questure territorialmente competenti entro 24 ore dall’arrivo in struttura. In caso di soggiorni non superiori alle 24 ore, i dati degli ospiti devono essere comunicati entro 6 ore dal check-in.

Per farlo, devono usare la piattaforma Alloggiati Web, compilando le cosiddette “schedine alloggiati”. Le sanzioni in caso di ritardo o mancata comunicazione dei dati degli ospiti sono severe: multe di 206 euro e fino a tre mesi di reclusione.

Per saperne di più: dai un’occhiata alla nostra guida completa “Portale Alloggiati Web“.

Quali sono le conseguenze di questo divieto per gli host di affitti brevi?

L’applicazione della norma stabilita dalla circolare potrebbe mettere in difficoltà tutti quei proprietari di case vacanza che non abitano vicino alla loro proprietà. Questi ultimi, infatti, dovranno assicurarsi che un collaboratore sia presente al check-in.

Anche gli ospiti dovranno cambiare le loro abitudini di viaggio se vogliono visitare il Bel Paese. Il divieto di self check-in significa meno flessibilità: un grande passo indietro per tutti quei viaggiatori che si sono abituati a spostarsi all’ora del giorno (o della notte) che più gli fa comodo!

L’importante, a questo punto, è non fasciarsi la testa. Le key box non sono diventate illegali da un giorno all’altro. Gli host possono continuare a utilizzarle a patto che incontrino di persona gli ospiti e ne attestino l’identità. Inoltre, non è chiaro se le nuove tecnologie di riconoscimento facciale verranno consentite o meno.

Il nostro partner Igloohome, in risposta alla nuova normativa italiana che vieta le cassette portachiavi negli affitti a breve termine, ha dichiarato il proprio impegno a fornire soluzioni sicure e conformi.

Le nostre serrature intelligenti semplificano la gestione degli arrivi, riducono la circolazione fisica delle chiavi e aumentano la sicurezza con codici di accesso personalizzati. In futuro, Igloohome lancerà Igloowink, un’innovativa soluzione di riconoscimento facciale per migliorare ulteriormente il controllo degli accessi.

Come fare un check-in a norma di legge

Rimane quindi da chiedersi cosa debbano fare i gestori delle strutture ricettive extra-alberghiere per ottimizzare l’esperienza turistica e accogliere i loro ospiti nel rispetto della legge.

Ecco i consigli di Smoobu:

  • Assicurati che tu o un membro del tuo staff possiate accogliere personalmente gli ospiti al loro arrivo. Se necessario, puoi assumere società terze.
  • Raccogli i dati dei tuoi ospiti personalmente o grazie a uno delle nostre integrazioni partner e inviali al portale Alloggiati Web rispettando le scadenze.
  • Specifica nei tuoi annunci sulle piattaforme di prenotazioni online che il check-in sarà possibile solo negli orari in cui puoi garantire la presenza di un responsabile.
  • Prepara un modello di e-mail per rispondere agli ospiti che chiedono informazioni sul self check-in e spiega perché, al momento, non è disponibile. Gli ospiti internazionali potrebbero non essere a conoscenza di questa nuova normativa.
  • Condividi il tuo numero di telefono con i tuoi ospiti, sia nella guida digitale che in un’e-mail dedicata. Chiedi loro di contattarti il prima possibile se si accorgono di essere in ritardo, in modo che tu possa trovare rapidamente una soluzione.
  • Informati sull’argomento, magari contattando il tuo Comune di riferimento. Parlane con altri gestori di case vacanza per capire come intendono affrontare la questione.

Conclusione: il futuro degli affitti brevi in Italia

Lo stop al self check-in e alle key box e l’obbligo di incontrare gli ospiti de visu al loro arrivo possono rappresentare una sfida per alcuni host. Tuttavia, non c’è da preoccuparsi: il mercato degli affitti brevi troverà il modo di adattarsi.

In futuro, probabilmente, verranno introdotte nuove norme volte a limitare l’overtourism, con l’obbiettivo di proteggere sia i cittadini che i viaggiatori. In qualità di gestore di case vacanza, non farti cogliere impreparato/a. Con l’aiuto del software giusto e di una gestione efficiente delle tue attività, sarai in grado di adattarti ai cambiamenti e di garantire il successo della tua attività di affitti brevi.

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