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L’Italia è uno dei paesi dell’Unione Europea (e del mondo) che riceve il maggior numero di visitatori all’anno, con quasi 56 milioni di arrivi dall’estero nel 2022. Nonostante la situazione d’instabilità che si è venuta a creare negli ultimi tempi a livello globale, il turismo rimane uno degli elementi chiave dell’economia italiana, generando direttamente circa il 5% del PIL e incidendo indirettamente sul 13% dello stesso.
Allo stesso modo, anche il numero di strutture ricettive è cresciuto per soddisfare la domanda dei viaggiatori amanti del Bel Paese. Nel 2021 l’Italia registra 32.109 alberghi e oltre 188 mila esercizi extra-alberghieri per un totale di circa 5,1 milioni di posti letto. Le tipologie di alloggi per vacanze esistenti sono le più varie e si prestano a tutti i gusti e a tutte le tasche. Se stai pensando di lavorare nel settore turistico e vuoi saperne di più sulle strutture ricettive in Italia, hai trovato la guida giusta.
Scopri le diverse tipologie disponibili, dalle case vacanza, gli hotel, i bed&breakfast e i campeggi, come vengono definite e cosa le differenzia.
L’industria del turismo si è sviluppata nel corso dei secoli e, con essa, si sono sviluppate anche le diverse tipologie di alloggi e strutture ricettive:
Queste sono le tipologie più comuni che puoi trovare, ma non sono le uniche! L’elenco è lungo perché ogni alloggio si basa su una combinazione di caratteristiche come posizione, dimensioni, servizi offerti e altre ancora. Inoltre, spetta a ciascuna regione italiana definire legalmente le tipologie di strutture turistiche, il che significa che spesso variano leggermente da un luogo all’altro.
In questa guida ci concentreremo sulle strutture ricettive principali, evidenziandone la definizione legale e le caratteristiche principali.
Partiamo dalla struttura ricettiva più famosa, l’hotel, e dalla sua versione giovanile, il cosiddetto ostello della gioventù o, più semplicemente, ostello.
Queste due strutture hanno molto in comune, in quanto entrambe vengono in genere definite come: “esercizi ricettivi aperti al pubblico che forniscono alloggio, servizi generali centralizzati ed eventualmente vitto e servizi accessori“.
Un’altra caratteristica che alberghi e ostelli hanno in comune è che di solito hanno diverse stanze a disposizione e sono in grado di accogliere più ospiti rispetto ad altre strutture turistiche. Ogni regione ha le proprie regole ma, in molti casi, devono avere un minimo di 7 camere.
Allo stesso tempo però, alberghi e ostelli della gioventù si differenziano sotto molti aspetti:
Un’interessante realtà tutta italiana è quella degli Alberghi Diffusi, progetti che combinano ospitalità e riqualificazione del territorio. Per saperne di più, dai un’occhiata alla nostra guida “Albergo diffuso: di cosa si tratta e come aprirne uno?”
Vediamo quindi alcune strutture ricettive che possono ospitare in media un numero ridotto di persone, sia a livello familiare che imprenditoriale.
Per casa vacanza (dall’inglese vacation rental) si intende una struttura extra-alberghiera che prevede l’affitto temporaneo a turisti di un appartamento o una casa. Le case vacanze possono essere gestite in forma occasionale o imprenditoriale, con l’obbligo quindi di aprire una partita IVA.
Quasi tutti gli immobili possono essere definiti come case vacanza, sia che si tratti di una villa con vista sul mare, di uno chalet in montagna, una casa in centro città o di un alloggio insolito. Il periodo di affitto massimo è di tre mesi e, in media, ogni casa vacanze può ospitare un numero limitato di ospiti.
La classificazione di casa vacanza consente ai proprietari e gestori di offrire tutta una serie di servizi aggiuntivi: colazione inclusa, servizi di babysitting e di pulizia, noleggio di biciclette, ecc.
I profitti di questo tipo di strutture ricettive sono definiti come “derivanti da attività commerciali” e non come “derivanti da rendita immobiliare” (redditi fondiari). Per questo motivo, i proprietari di case vacanza possono detrarre le spese che devono sostenere per offrire questi servizi.
Per saperne di più: dai un’occhiata alla nostra guida “Come aprire una casa vacanze in Italia”
Detto questo, le strutture ricettive i cui profitti sono derivanti da “redditi fondiari” prendono il nome di locazioni turistiche o locazioni brevi.
In entrambi i casi, questo tipo di struttura ricettiva, non essendo un’attività commerciale, non prevede l’erogazione di servizi extra, come invece avviene per le case vacanze. Fanno eccezione il servizio di erogazione di biancheria da letto e quello di pulizia, a patto che avvengano prima e/o dopo il soggiorno degli ospiti.
Se vuoi affittare una seconda casa ma non hai modo di dedicarci troppo tempo, questa potrebbe essere l’opzione che fa per te.
Una definizione di bed&breakfast (in italiano letto&colazione) viene del decreto legge 79 del 2011. Per b&b si intendono quelle “strutture ricettive a conduzione ed organizzazione familiare, gestite da privati in forma non imprenditoriale, che forniscono alloggio e prima colazione utilizzando parti della stessa unità immobiliare, purché funzionalmente collegate e con spazi familiari condivisi”.
L’aspetto forse più importante è che si tratta di un’attività non imprenditoriale, con un numero di ospiti limitato e una gestione familiare. Inoltre, un aspetto essenziale di un bed&breakfast è, chiaramente, la colazione inclusa.
Questa struttura ricettiva è perfetta per chi vuole creare un rapporto con i propri ospiti, entrando in contatto con persone provenienti da tutto il mondo (nel caso in cui tu decida di accogliere turisti internazionali). Inoltre, i gestori di un Bed and Breakfast devono essere disposti a dedicare del tempo a questa attività, essere disponibili al mattino durante i periodi prenotati e offrire un contatto umano ai propri ospiti.
Per saperne di più: dai un’occhiata alla nostra guida “Come aprire un B&B in Italia”
Le strutture ricettive definite come affittacamere (chiamate anche foresterie lombarde in Lombardia) sono simili ai b&b. Tuttavia, sono generalmente a livello imprenditoriale e non prevedono la somministrazione della prima colazione. Si tratta di “strutture ricettive composte da camere ubicate in più appartamenti ammobiliati nello stesso stabile, nei quali sono forniti alloggio ed eventualmente servizi complementari”.
Il termine inglese di riferimento è “guest house”. Dato che il proprietario di un affittacamere non deve per forza vivere nella stessa unità immobiliare, nulla gli vieta di possedere e gestire più strutture ricettive contemporaneamente. Gli affittacamere hanno in media non più di 6 stanze e 12/14 posti letto (per conoscere i numeri esatti, controlla la tua legge regionale specifica).
Le guest house o affittacamere devono assicurare dei servizi minimi:
Per saperne di più: dai un’occhiata alla nostra guida “Come aprire un affittacamere in Italia”
L’Italia conta un numero elevato di agriturismi, che vengono definiti dall’Istat come “l’offerta di ospitalità (alloggio, ristorazione, degustazione e altre attività) da parte di un’azienda agricola che, adeguando le proprie strutture aziendali, ha ottenuto un’apposita autorizzazione comunale all’esercizio dell’attività agrituristica”.
Secondo il Rapporto Agriturismo e multifunzionalità 2022, in Italia esistono ben 25.390 aziende agricole che svolgono attività agrituristiche. Questo numero, grazie anche allo sviluppo del turismo sostenibile degli ultimi anni, è in crescita costante. Si tratta di case rurali, cascine, fattorie, rifugi escursionistici e quant’altro e possono offrire o meno alloggio e ristorazione ai propri ospiti.
Tuttavia, tutti gli agriturismi devono avere una cosa in comune: devono essere aziende agricole che svolgono l’attività agrituristica solo in via secondaria rispetto a quella agricola. Questo significa che avere una proprietà in mezzo alla natura non è sufficiente per aprire quello che in Italia viene definito legalmente come agriturismo.
L’imprenditore agricolo, con l’aiuto di familiari o lavoratori dipendenti, può offrire diverse attività agrituristiche. Vediamone alcune:
Per saperne di più: dai un’occhiata alla nostra guida “Come aprire un agriturismo in Italia”
La maggior parte delle strutture ricettive ruota attorno a un immobile, sia esso un hotel di grandi dimensioni, una casa vacanza, degli appartamenti o delle stanze affittate per periodi brevi.
In aggiunta, esistono alcuni alloggi turistici che vogliono offrire ai loro ospiti un’esperienza più all’aria aperta. Diamo un’occhiata a queste strutture ricettive.
I campeggi o camping sono “strutture ricettive aperte al pubblico, a gestione unitaria, allestite ed attrezzate su aree recintate destinate alla sosta e al soggiorno di turisti in prevalenza provvisti di propri mezzi mobili di pernottamento”.
I campeggi sono solitamente costituiti da diverse aree numerate che i viaggiatori affittano, dove possono posizionare la propria tenda o veicolo da campeggio (camper o roulotte). I campeggi possono offrire tende, roulotte o altri manufatti allestiti per il pernottamento, come ad esempio bungalow o tende da glamping ai loro ospiti. Solitamente, queste non possono occupare una superficie complessiva superiore al 20/40% di quella totale. Controlla la legge regionale per sapere il numero specifico indicato dalla tua regione.
Se vuoi aprire un’area di campeggio, prima di tutto devi possedere un’area di dimensioni sufficienti ed ottenere i permessi dal Comune, all’Asl e dai vigili del fuoco. Inoltre, ti sarà richiesto di:
La definizione di villaggio turistico è simile a quella di campeggio, con una differenza essenziale: questa struttura ricettiva all’aperto è destinata a turisti “in prevalenza sprovvisti di propri mezzi mobili di pernottamento”.
I villaggi turistici possono offrire ai propri ospiti diversi tipi di strutture: tende, bungalow, roulottes, prefabbricati, unità abitative fisse e molto ancora. L’idea alla base di questo tipo di struttura ricettiva è che ogni aspetto della vacanza può avvenire all’interno del villaggio, negli spazi comuni. Di solito i villaggi turistici hanno a disposizione degli ospiti uno o più ristoranti, bar, aree per l’intrattenimento, piscine e animazione per grandi e piccini.
Un villaggio turistico che offre servizi di qualità elevata, dalla ristorazione alla possibilità di alloggiare in delle suite, viene chiamato resort.
Se vuoi investire nel settore turistico, puoi scegliere tra un’ampia gamma di strutture ricettive. Come scegliere il business che meglio si adatta alle tue esigenze?
Chiaramente, ogni situazione è diversa dall’altra. Per aiutarti a decidere, ecco alcune delle domande che potresti porti:
Una volta stabilite una o due opzioni che potrebbero fare al caso tuo, informati sulla legislazione locale prima di prendere una decisione.
Una volta selezionata la struttura ricettiva che meglio si adatta alle tue esigenze, è bene cercare il channel manager più adatto a quel settore. Chiaramente, la gestione di un hotel o vi un villaggio turistico con decine o centinaia di ospiti è molto diversa rispetto a quella di una casa vacanze o un agriturismo.
I channel manager sono strumenti estremamente importanti per gestire la tua attività in modo efficiente, automatizzare il lavoro manuale e risparmiare tempo.
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